Domenica 12 e Lunedi 13 Giugno si vota per 4 quesiti referendari, dalle 8:00 alle 22:00 la domenica e dalle 8:00 alle 15:00 il lunedì.
I quesiti ai quali sono chiamati i cittadini sono 4:
2 riguardano la gestione dell’acqua e di altri servizi pubblici,
1 il nucleare
1 il legittimo impedimento.
Villaggio Globale invita i suoi amici ad andare a votare, per partecipare attivamente alla vita politica e per esprimere la propria idea sul futuro del nostro paese. Perché il referendum sia considerato valido, dovrà aver votato almeno il 50% più uno dei cittadini.
Ecco un breve riassunto sui primi 3 quesiti, sui quali ci sentiamo più portati ad esprimere anche un parere.
Come Villaggio Globale e soci Altromercato, sosteniamo la campagna “Acqua bene comune” perché riteniamo che l’acqua sia un diritto di tutti, come sancisce la dichiarazione solenne dell’Assemblea Generale delle le Nazioni Unite del 28 luglio 2010: “L’accesso ad un’acqua pulita e potabile […] è un diritto umano essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita e di tutti gli altri diritti umani“.
1. Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione
Scheda rossa
Si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
Uno dei maggiori problemi della legge che si vuole abrogare è che stabilisce che nella gestione di un bene comune la soluzione obbligatoria e migliore è affidarsi ai privati. Cosa spesso smentita da diversi casi in Italia e in Europa.
Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.
Quindi Vota SI chi vuole fermare il processo di privatizzazioni.
2.Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma
Scheda gialla
Si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
Il secondo quesito chiede di abrogare la normativa che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio.
Quindi Vota SI chi non vuole che da un bene comune come l’acqua possa essere ricavato un profitto privato.
Per approfondimenti sui quesiti sull’acqua:
Il sito del comitato promotore del referendum. www.acquabenecomune.org Per sapere come la pensa Altromercato clicca qui.Anche Altraeconomia si è schierata a favore della campagna Acqua bene comune (clicca qui) e ha stilato un dossier scritto da esperti e professori per aiutare la comprensione dell’argomento e la sua diffusione. Lo trovi qui.Sempre Altraeconomia poi ha anche pubblicato due testi scritti da Luca Martinelli sull’argomento, disponibili in Bottega:
Imbrocchiamola! Dal rubinetto alle minerali, piccola guida al consumo critico dell’acqua”
L’acqua (non) è una merce. Perché è giusto e possibile arginare la privatizzazione
3. Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme
Scheda grigia
Il quesito sul nucleare è stato confermato mercoledì scorso dalla Cassazione. Dopo che le firme erano state raccolte, infatti, il governo aveva deciso 1 anno di moratoria sul nucleare tentando di invalidare il ricorso al referendum.
Votando SI si impedisce di fatto la realizzazione di nuovi impianti sull’intero territorio nazionale.
Questa settimana la Germania ha deciso di spegnere la maggior parte delle sue centrali nucleari subito, e le più moderne tra 11 anni. Ha deciso di puntare sulle energie rinnovabili come volàno per l’occupazione e per la protezione dell’ambiente. Perché non fare lo stesso? Il problema del nucleare è che non è sicuro, come dimostrano 3 incidenti fatali, l’ultimo appena successo in Giappone. Inoltre nessuno sa come smaltire le scorie nucleari, che sono estremamente inquinanti e mortali a causa delle radiazioni che emanano. A proposito, su alcuni giornali come La repubblica, si è indicata anche la zona di Ravenna come possibile sede di una centrale nucleare…
Per approfondimenti:www.fermiamoilnucleare.it
Il referendum è una forma di partecipazione attiva alla vita pubblica, in cui come cittadini possiamo far sentire la nostra voce. E ognuno di noi è importante, perchè potrebbe essere proprio quel “+1″ che serve a rendere il referendum valido. Quindi ci si vede alle urne! Passate parola e ricordatevi di portare la tessera elettorale e un documento d’identità! 🙂