La RicicloOfficina


La RicicloOfficina è un progetto di inserimento lavorativo rivolto a minori immigrati non accompagnati, realizzato grazie alla collaborazione di numerose associazioni del territorio, di cui il Villaggio Globale è capofila.Il progetto nasce a luglio 2008, in seguito ad una ordinanza del Comune di Ravenna contro il degrado urbano, emanata per rimuovere le biciclette in evidente stato di abbandono. Gli operatori di CittA@ttiva e alcuni cittadini avanzano al Comune la proposta di accogliere le due ruote rimosse dalla Polizia Municipale per riutilizzarle in attività sociali ed educative o distribuirle a persone bisognose che ne facciano richiesta, anziché destinarle allo smaltimento in discarica, come inizialmente previsto. Per la fine dell’anno, la Giunta elabora un documento con il quale approva la richiesta e concede le biciclette requisite e non reclamate da almeno un anno.Prendono così il via le attività per la costituzione del gruppo di lavoro che realizzerà il progetto: CittA@ttiva contatta numerose associazioni del territorio e si definiscono i primi contorni del progetto, al quale decidono di aderire il Gruppo Hundertwasser, la Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo (che diventerà sede della RicicloOfficina), il Centro Giovanile Spartaco (sede del “Ciclone” una riciclofficina parallela), Legambiente, la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), il GRAS (Gruppo Ravennate di Acquisto Solidale) e l’organizzazione “Non da soli” (sportello vittime reati gestita da AUSER, ADA e ANTEAS).Nell’estate del 2009 le prime biciclette da recuperare arrivano alle sedi delle RicicloOfficine e il progetto coordinato dal Villaggio Globale si dota anche di un logo e un regolamento: viene deciso che le biciclette recuperate non verranno vendute come forma di autofinanziamento del progetto, ma consegnate a persone bisognose, privilegiando gli anziani che hanno subito un furto. Lo sportello “Non da soli”, rivolto alle vittime di reati, si incarica dell’accoglimento delle richieste da parte degli utenti e della consegna.
A settembre 2009 inizia il lavoro di riparazione delle biciclette che coinvolge a rotazione circa 20 minori immigrati non accompagnati, ospiti del Villaggio del Fanciullo. Sono questi ragazzi i primi beneficiari diretti dell’attività di inserimento lavorativo, che mira ad insegnare loro un mestiere, svolgendo contemporaneamente un’attività di alto valore sociale. Ad istruirli sulla meccanica delle biciclette c’è Milos Canali, il cui lavoro viene riconosciuto attraverso un finanziamento erogato dalla Fondazione dal Monte. A Dicembre 2009 le biciclette complessivamente consegnate sono state 44, distribuite a numerose associazioni e istituzioni del territorio che le hanno fatte arrivare ai loro utenti: anziani che hanno subito furti, minori seguiti da strutture di sostegno, rifugiati politici, donne seguite da Linea Rosa, ecc…
I più recenti sviluppi hanno portato la RicicloOfficina a diventare anche un luogo di aggregazione, dove cittadini volontari di ogni età possono prestare il loro tempo per le riparazione delle biciclette e ricevere pezzi di ricambio o istruzioni su come sistemare le proprie due ruote ancora funzionanti ma bisognose di qualche intervento. Da Luglio 2010 a Settembre 2010 La RicicloOfficina ha preso in gestione il servizio di noleggio biciclette nel parcheggio scambiatore tra Marina di Ravenna e Punta Marina. Si tratta di un modo concreto per proporre a tante persone l’uso della bicicletta, divertente e non inquinante, al posto della macchina. Il noleggio ha coinvolto nel lavoro tre persone: Milos, italiano, Roger, camerunense e Mohamed, marocchino.
 
Nel corso dell’anno, inoltre, La RicicloOfficina ha organizzato incontri di formazione con classi delle scuole superiori, aste di biciclette nell’ambito della Fiera del Baratto e del Festival Naturae… e il prossimo passo è quello di organizzare biciclettate per promuovere occasioni di incontro e di svago ai ravennati oppure di turismo sostenibile e culturale ai turisti.
 
Puoi sostenere La RicicloOfficina acquistando le bellissime magliette disegnate da Mattia Guberti e prodotte da Aarong, in Bangladesh, secondo i criteri del commercio equo e solidale.