UN APPROFONDIMENTO: IL PREMIO FAIR TRADE

Quando parliamo del prezzo giusto dei prodotti  di commercio equo e solidale, ci riferiamo a un
prezzo costituito da diversi margini, il più importante destinato ai produttori. Il valore riconosciuto
ai produttori viene stabilito insieme alle organizzazioni con cui collaboriamo e, oltre a essere più
alto rispetto al mercato, tiene conto sia dei costi produttivi sia di quanto è necessario per garantire
qualità e dignità della vita alle persone e alle comunità. 
All’interno di questo valore ai produttori è incorporato anche un premio fair trade, vale a dire un
margine aggiuntivo che le organizzazioni possono reinvestire in progetti sociali, per lo sviluppo
organizzativo e nella produzione biologica. Sono gli stessi produttori a decidere come questo
premio deve essere utilizzato, attraverso un programma partecipativo e democratico.
Esempi concreti di come questo premio può essere investito a beneficio delle comunità ci
arrivano dai produttori di banane equosolidali: Asoguabo, in Ecuador, e AVACH, in Perù. 
Tra il 2021 e il 2022 queste due organizzazioni hanno investito il premio in diversi ambiti, dal
miglioramento delle produzioni alla copertura di bisogni sanitari.
Nell’ultimo anno, ad esempio, ASOGUABO ha usato gran parte dei soldi del premio per migliorare la produzione di banane in ogni sua fase, soprattutto per affrontare problemi quotidiani legati agli insetti, ai funghi e alle malattie. Da diverso tempo la sigatoka nera è la malattia più pericolosa: causata da un fungo, attacca le foglie di banane in modo così aggressivo che può ridurre la produzione fino alla metà e, se non viene presa in tempo, può anche distruggere l’intero raccolto. Negli ultimi anni il rischio che le piante contraggano questa malattia è aumentato di oltre il 44% a causa dei nuovi picchi di umidità e delle condizioni termiche particolari dovute al riscaldamento globale. Un’altra malattia, però, per quanto non ancora diffusa in Ecuador, minaccia le piantagioni banane: la Fusariujm Raza 4. ASOGUABO ha coinvolto
agronomi dell’università locale per cercare un trattamento organico in grado di prevenire questa
malattia e che al contempo protegga l’ambiente. Con il premio è stato poi possibile lavorare
per migliorare alcune packing station dove le banane vengono lavate e confezionate.
Non tutti i soldi sono stati usati per la produzione e una parte è servita anche a gestire emergenze
e necessità dal punto di vista sanitario e comunitario, ad esempio durante la pandemia di
Covid-19, come in molte altre organizzazioni di produttori nel mondo.
Il Commercio Equo permette di raggiungere la sostenibilità sociale, ambientale ed
economica delle comunità. questo è possibile grazie al lavoro di oltre 35 anni nella costruzione di
filiere etiche e grazie alle scelte responsabili di tanti consumatori.