INTERVISTIAMO I SOCI

INTERVISTA A PIERLUIGI MOLDUCCI

Abbiamo deciso di aprire una RUBRICA, che possa raccontare il Villaggio Globale con le parole di chi conosce la Cooperativa da vicino. Pierluigi è uno di questi, socio storico e attivo da anni. Ecco l’ intervista completa:

Cosa significa Villaggio Globale per te?


“La domanda sembra semplice ma è invece per me complessa, avendo vissuto la storia del Villaggio Globale fin quasi dalla nascita. VG è ed è stato parte importante del mio essere membro della specie umana; un piccolo grande luogo/tempo di incontro e di condivisione di valori e di buone pratiche per una evoluzione della specie umana fondata su criteri di uguaglianza, equità, libertà solidale, comprensione e compassione (quest’ultima nel senso della partecipazione ai disagi e alle sofferenze altrui). Il VG è per me un attore collettivo, di comunità, che operando negli ambiti del commercio equo e solidale, della progettazione partecipata e della formazione, in una cornice data dalla ricerca della salvaguardia del
capitale naturale e della difesa della salute, propone percorsi alternativi e critici verso i sistemi socioeconomici e finanziari dominanti. Questi ultimi sono sistemi entropici, di accelerazione di quella che possiamo definire entropia ambientale e sociale; sono sistemi distruttivi, che creano, contrariamente a quanto possa apparire dall’omologazione dei modelli, disordine sociale e ambientale (es. disuguaglianze, povertà, saccheggio energetico del pianeta, riduzione delle diversità culturali e della biodiversità, ecc.). VG è per me un piccolo ma potente strumento che agisce in senso inverso, facendo neghentropia. La
neghentropia è l’inverso dell’entropia; studiosi e scienziati hanno evidenziato che gli esseri viventi, e quindi anche l’uomo, possono agire in senso contrario alla dispersione energetica propria dell’entropia. Attraverso VG cerchiamo di creare una sorta di “ordine” (non mi viene un termine migliore), che però significa complessità, diversità biologica e culturale, diversificazione dei modelli sociali, tutela dei diritti, ricerca di nuovi stili di vita e di diversi modelli di sviluppo, pacificazione dell’umanità, nonviolenza.”

Ci racconti un aneddoto divertente che riguarda la tua esperienza con noi ?


“C’è un episodio che ricordo anche divertente per come si è sviluppato. Cioè mi ha divertito per la simpatia, la semplicità del personaggio autorevole che ha considerato con compiacimento e anche affetto solidale quanto propone in opere il VG. Sabato 16 ottobre 2010; Hotel Aurelia di Milano Marittima. La Fondazione Cervia Ambiente conferisce il premio Cervia Ambiente all’economista francese Jean-Paul Fitoussi, purtroppo deceduto nel 2022. Grande esperto per lavori e ricerche su inflazione, disoccupazione, le economie aperte e il ruolo delle politiche macroeconomiche; non cercava coerenza interna delle teorie
economiche, era interessato alla società, per lui l’economia doveva servire a migliorare la società e a diminuire le disuguaglianze. Al convegno di quel giorno VG era stato invitato a partecipare per parlare di sé e della propria esperienza di commercio equo e solidale e delle attività in ambito sociale. Io cercai di raccontare, in un discorso per la verità abbastanza lungo e forse per molti presenti tedioso, i concetti espressi nella risposta alla prima domanda. Bene, dopo alcune domande dei presenti, Fitoussi venne a
chiederci un sacco di cose con la semplicità di un giovane studente, ma in un modo talmente piacevole e divertente che mi feci un bel po’ di risate con lui che ci parlava compiaciuto, come se avesse visto in noi del VG parte delle applicazioni delle sue teorie socioeconomiche. Io ridevo anche per coprire l’imbarazzo, ma è stato davvero un momento particolarmente piacevole e divertente. Ricordiamo così anche la scomparsa di
questo grande economista, attivo sul fronte dell’economia solidale, tra l’altro membro di un gruppo di lavoro internazionale per il calcolo di parametri economici come il PIL fondati anche su criteri sociali e ambientali.”

Grazie a Gigi per la disponibilità a mettersi in gioco e per averci raccontato un pò più di sè, e così anche un pò più di noi.