DESTINAZIONE D’USO


Marzo 2017 – A Zola Predosa i cittadini decidono insieme al Comune quale destinazione d’uso dare ad un edificio pubblico recentemente ristrutturato dopo anni di abbandono. Villaggio Globale li accompagna facilitando il percorso partecipativo DestinAzione d’uso.

Si conclude il 30 Marzo il percorso partecipativo che ha coinvolto centinaia di zolesi nell’ideazione di progetti per far diventare l’edificio ex podere Mandria un luogo utile alla cittadinanza e frequentato. In quella data i cittadini presenteranno alla Giunta Comunale il Documento della Partecipazione contenente tutte le idee emerse attraverso i 7 focus groups rivolti ai giovani (63 partecipanti), agli oltre 600 questionari compilati online e cartacei, agli incontri ideativi che mediamente hanno visto la partecipazione di 40 persone ad incontro. Tutte persone interessate a promuovere le proprie idee e a collaborare con gli altri concittadini.

A Zola Predosa si sta creando un nuovo spazio pubblico: dove prima c’era un ex podere diventato poi sede di un ditta di trasporti, un luogo abbandonato con edifici pericolanti, sta nascendo il nuovo cuore della città (Zola Predosa conta oltre 18.000 abitanti). Un’ampia piazza e un edificio che si vuole dedicato alla socialità, all’incontro: un posto che possa almeno in parte soddisfare il bisogno di comunità, di “centro”, percepito da tanti zolesi.

Le idee non mancano e sono molto interessanti. L’attenzione principale è quella di dedicare almeno parte delle attività ai giovani, per i quali ci sono meno servizi rispetto che per gli anziani, e che storicamente per trovare luoghi di svago sono costretti a spostarsi a Bologna. Pagando però lo scotto di trasporti pubblici carenti negli orari serali/notturni e nei fine settimana.

Ma moltissime persone hanno portato l’idea di realizzare un luogo e attività capaci di attivare un dialogo e uno scambio intergenerazionale. Un luogo che possa consegnare i saperi e le tradizioni zolesi alle nuove generazioni. Oppure un laboratorio manuale e sociale impuro, senza destinatari predefiniti e senza attività “calate dal’alto”, ma gestito in modo da accogliere di volta in volta le energie e le proposte della comunità.

Se sono emerse diverse idee condivise (presenza di ristorazione, dal bar al pub al ristorante; wifi libero; uso della piazza; attività che si prolungano fino alla notte…), non mancano i punti di divergenza (gestione privata, gestione pubblica o mista?; autogestione giovanile senza adulti o spazio istituzionale con la presenza di uffici comunali, come la polizia municipale?…).

Il percorso partecipativo porterà alla Giunta tutte le idee e anche alcune indicazioni di preferenza da parte dei partecipanti. Sarà poi la Giunta, anche sulla base della lettura del Documento della Partecipazione, a decidere. E lo farà entro Aprile.

Intanto il percorso partecipativo ha raccolto anche l’interesse della Biennale dello Spazio pubblico, organizzata da INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), che ha dato il proprio patrocinio al laboratorio partecipativo del 30 Marzo, l’ultimo e più importante del percorso.