BORDER TO CROSS – IL NOSTRO DIARIO DI VIAGGIO AD AMSTERDAM

Eleonora Ricci, Stefania Pelloni, Andrea Caccìa Valentina Morigi, Barbara Domenichini

Novembre 2013 – Ecco il diario di viaggio dei nostri operatori dell’area sociale che hanno partecipato ad Amsterdam a Border to Cross per presentare CittA@ttiva e La Darsena che vorrei (per saperne di più clicca qui)…
 
MARTEDI’ 29 OTTOBRE 2013

Ore 4:00 – partenza da piazza Caduti… 5 donne assonnate, ma cariche per la nuova esperienza che le attende. Grazie a Roberto, autista alla guida di un confertevolissimo  “pulmino” in dotazione dal Comune di Ravenna, arriviamo al Marconi di Bologna per il primo caffè della giornata, basso e coinciso come amano gli italiani.

Nella capitale olandese ci incontriamo con Andrea e Giovanna, lui rilassatissimo dopo la settimana di ferie trascorsa con la moglie, lei interessata alla tematica e giunta su nostra richiesta per favorire la nostra presentazione e relazioni attraverso il suo inglese molto più sciolto, spigliato e fluido del nostro.

Siamo eccitati perché non capita spesso di essere invitati da università, ministero e amministrazione comunale di una capitale estera… a presentare il proprio lavoro, ritenuto di interesse nell’ambito dell’innovazione del fare politica e del coinvolgimento attivo dei cittadini nelle decisioni e nelle politiche pubbliche. Wow! E’ per questo che abbiamo deciso di andare tutti, chi in missione di lavoro chi in ferie: ci teniamo molto, e siamo sicuri di avere tantissimo da imparare!

Ore 12:00 dopo aver conosciuto i giovanissimi gestori dell’Amigo Hotel, pigliamo il tram che ci porta sino in stazione… Da lì 10 minuti di camminata veloce lungo la Oosterdoksstraat, la street in cui sembra svilupparsi tutto il terziario della città, ma soprattutto sorge maestosa la Bibioteca Openbare una costruzione su più piani con ristoranti con veduta panoramica sulla città e la Muziekgebrouw, anch’essa una struttura nuovissima, tutto vetro!NFinalmente entriamo al Parkhuis de Zweijg. Registrazione al seminterrato e poi si sale. Il convegno è stato strutturato su tre piani armoniosamente allestiti con tavoli, angoli bar e bacheche in cartonato in cui ogni realtà trova la propria ospitalità…. CittA@ttiva e La Darsena che Vorrei in fondo al corridoio… Finalmente svuotiamo i nostri pesantissimi zaini carichi di brochure e manifesti!

L’accoglienza avviene attraverso un ricco buffet allestito con frutta e pani neri ricchi di semi oleosi di ogni tipo e imbottiti di salmone! Con le pance piene ci immergiamo nella sala conferenza…. Apre il dibattito una signora di mezza età, funzionaria del comune di Amsterdam senza proseliti, la conversazioni con gli ospiti sul palco avviene attraverso la forma del talkshow ed è animato da un sottile humour che elimina qualsiasi distanza. Intervengo personaggi illustri di fama internazionale come Jim Diers e Geoff Mulgan (studiosi, scienziati della sociologia e delle forme di partecipazione civile della società) sul ruolo e compiti delle istituzioni e governi, come e quali gli stakeholders da coinvolgere nelle azioni di democrazia partecipata.

Dopo circa due ore ci dividiamo a gruppi di 15-20 persone che si confrontano sulla tematica della partecipazione dell’amministrazione pubblica sui progetti di forte partecipazione e spinta dal basso: molte le realtà che si confrontano che arrivano da tutta Europa e anche da alcuni Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Sono gruppi di discussione con domande-risposte della durata di circa 20 minuti con l’obiettivo di far suscitare riflessioni di gruppo, suggestioni e interazioni personali. Per noi ravennati la presenza politica all’interno dei progetti partecipati di cui siamo i portatori è inscindibile dal processo di costruzione della rete: l’Amministrazione da diversi anni sta investendo molto sull’ascolto dei cittadini e li invita a partecipare con proposte concrete sull’organizzazione politica di importanti progettualità (siamo partiti nel 2007 con il sevizio di mediazione sociale di cittadinanza attiva, a cui si sono susseguiti importanti progetti come La Darsena che Vorrei, il word cafè per Agorà 2019 e la progettazione partecipata per la stesura delle linee guida dell’Agenda Digitale Ravenna). Anche l’ASL ci ha chiesto consulenze per ridisegnare il Consultorio Giovani di Ravenna coinvolgendo gli adolescenti e rendendolo più vivo, giovanile e conosciuto.

Cala la luce, ma non è ancora buio quando siamo invitati a rientrare nella sala convegno, questa volta non più allestita con sedie rivolte verso un palco, ma tavoli tondi sui quali si affacciano 6-8 posti a sedere e una bella cena a base di verdure e carne, il tutto accompagnato da un’atmosfera rilassante di immagini di candele “accese” da ben 9 videoproiettori che circondano le pareti di tutta la sala… Sono solo le 6:oo di sera!

Il dopo cena: eccoci finalmente arrivati alla “parata”… Dall’Italia ci siamo fatti molte fantasie su questo passaggio scritto sul programma, per il quale abbiamo portato anche la bandiera nazionale (come richiesto dagli organizzatori). Niente aveva a che vedere con le presentazioni pompose stile premiazioni sportive accompagnate dalle musiche dell’inno nazionale, ma un momento conoscitivo in cui tutte le realtà erano invitate a girare tra le varie postazioni per conoscersi e scambiarsi idee e opinioni, anche in previsione dell’indomani in cui 21 realtà, tra cui anche la nostra, si sarebbero presentate attraverso dei workshop paralleli.

Stremati dopo ben 20 ore di giornata alle spalle ci ritiriamo verso l’ostello in cui soggiorniamo (vietato ai maggiori di 40 anni e noi ci calziamo a pelo!!!)
 

MERCOLEDI’ 30 OTTOBRE 2013

ore 9:30 apertura dei lavori… E qui non si tollera il quarto d’ora accademico! Puntuali e sempre richiamati ai tempi e alla partecipazione dei lavori lo staff di Border ci invita a raggiungere le sale in cui sono collocati i diversi workshop.

Durante la mattinata sono previste due sessioni di lavoro in cui parallelamente 5 realtà si presentano per discutere sul CHE COSA è stato fatto. Alcuni di noi seguono il workshop Young end Partecipation, mentre Andrea partecipa ad un altro dove si confrontano casi di partecipazione spontanea (Olanda) e la legge della partecipazione della Toscana.

I casi presentati arrivano dal Mediterraneo di cultura araba: Alessandria d’Egitto e Beirut. Mentre il caso egiziano, brillantemente presentato da un cittadino estremamente simpatico e coinvolgente nella narrazione non presentava elementi di grande innovazione (recupero di un vecchio borgo di pescatori da parte degli abitanti che vi vivono attraverso tinteggiatura e festa), il caso di Beirut  è portatore di un esempio concreto di riappropriazione dei diritti fondamentali attraverso la riappropriazione diello spazio pubblico del grande parco cittadino. Una mobilitazione giovanile avvenuta soprattutto attraverso i social media, serie di performance nella grande metropoli sulla sensibilizzazione all’importanza del vivere nel verde il proprio tempo libero e culturale. Ci ricorda un pò il maggio 2013 del parco Gezi di Istanbul…

 

Seconda parte della mattinata CittA@ttiva e La Darsena che Vorrei si presentano: i workshop della seconda mattinata erano centrati sul COME, il metodo di lavoro.Interveniamo dopo il racconto di una iniziativa di revisione pubblica verso il Comune unico di Valsamoggia (Bologna). Lo presentano Gerardo de Luzemberg e Massimo del Comune di Monteveglio.Il nostro discorso su CittA@ttiva non ci accontenta in pieno: sono arrivati interesse e domande, che saranno ribadite anche in seguito a testimoniare la curiosità. Ma ancora carichi di energia e tensione ci confrontiamo per un bel po’ su cosa migliorare la prossima volta… tanto che quasi saltiamo il pranzo!Valentina ha invece presentato La Darsena che vorrei con carisma e un inglese spigliato… qui è pieno di Darsene che sono state riconvertite, speriamo sia di buon auspicio!

Il pomeriggio continuano i workshop e i “cross talk” ai quali partecipa anche Marianella Sclavi con un piccolo e interessante intervento. Ci colpisce la semplicità con la quale parla e consiglia un metodo di lavoro puntuale ma originale. I conflitti sociali che ci sono in ogni comunità sono occasioni da prendere, spunti per crescere. Altro che scappare dai conflitti come a volte si fa: gli operatori sociali devono riconoscerli, entrarci e gestirli in maniera efficace per produrre un vantaggio per la comunità. Senza dimenticare… leggerezza ed umorismo! Ogni volta a sentire Marianella Sclavi… ci sentiamo “a casa”!

Sicuramente molto interessanti gli interventi di illustri studiosi, ricercatori, docenti: quello che ci ha particolarmente colpito è stato l’intervento di Michel Sauwens, esperto e ricercatore che esplora le varie forme di governante e di produzione tra pari nelle società digitali e rurali. Sauwens fa leva sulla necessità del cambiamento geopolitico mondiale: “non potrà mai esistere una vera e rale partecipazione sino a quando esisteranno divergenze così ampie tra ricchi e poveri nel mondo”. Quali dipendenti della cooperativa sociale che gestisce anche il commercio equo e solidale a Ravenna non potevamo che essere pienamente d’accordo.

GIOVEDI’ 31 OTTOBRE 2013
chiusura dei lavori……
L’ultimo giorno di Borders to Cross prevede la presenza del Ministro degli Interni olandese e di altri interessanti relatori. Usiamo le ultime ore anche per prendere contatti di lavoro con le altre realtà europee che più ci hanno colpito. A chiusura dei lavori siamo l’unico caso concreto che viene citato sul palco, magari per caso ma… evidentemente il nostro lavoro è piaciuto!
Border to Cross termina con grandi soddisfazioni, e riconoscimenti inaspettati, ma la visita alla città offre ancora molto. Decidiamo di non “andare per musei”, ma di restare all’aria fredda del nord imbarcandoci su un traghetto gratuito che ci porta nel bacino del terziario e artigianato collocato alle spalle della central station. Cerchiamo subito il capannone che ben 10 anni fa il Governo olandese ha acquistato per poi assegnarlo attraverso un bando di gara ad artisti, designer, artigiani, architetti, che hanno realizzato i loro laboratori con semplici tavole di compensato. La strutture della NDSM è immensa: ospiterà almeno 20 laboratori, 300 persone lavorano qui e pagano un affitto allo Stato, una pista da skate soppalcata e un’ampia area per feste (in quel giorno era in allestimento la oktober fest: distese di tavoloni lunga almeno 50 metri per ogni fila!). La presenza di street artist si vede ovunque tanto che cogliamo un ragazzo all’opera che sta pittando la banchina… In questo quartiere, tra cantieri, lavoratori in strada, artisti, erba alta, asfalto con le buche e macchine d’altra epoca si è insediata anche MTV e la Paramount e lo studentato, poco distante, è costituito da container colorati!!! Viene la voglia di viverci per un pò!

Cala la sera quando rientriamo nel centro città turistico e pullulante di vita, i cittadini stanno preparandosi ad uscire e festeggiare Halloween, ma la nostra curiosità non è ancora sopita… Domani mattina si parte e vogliamo vedere ancora un’altra tappa: la vecchia centrale del gas situata al WesterGasFabriek, a nord della città.

Arriviamo col buio e proviamo a bussare alla porta che spicca come protuberanza all’immensa struttura circolare: una grande piazza con le pareti e soffitto, lei, la signora che donava riscaldamento ed energia alla città nei primi decenni del Novecento.

Ci apre il custode, un gentilissimo signore dalla probabile provenienza mediorientale. Stava asciugando tazzine da caffè in un piccolo angolo di cucina sopraelevata oltre immensi tubi collegati da marchingegni e ingranaggi meccanici. Ci accoglie con molta disponibilità: appoggia lo strofinaccio da lavoro, prende le “chiavi del paradiso” e ci accompagna a visitare una serie di immobili ex industriali che compongono la maggior parte delle strutture del sito di archeologia industriale. Queste sale (abbiamo visitato oltre all’immensa centrale principale di erogazione, altre 5 strutture) adibite per sale convegno, feste, meeting, rappresentazioni culturali di ogni genere, tutte immerse nel verde di moltissimi ettari di parco, ognuna di esse allestita con un piccolo angolo bar (lavabo, piano cottura, lavastoviglie e scansie per le tazze da caffè): ci dice che durante l’estate arrivano oltre 50.000 persone a godere della freschezza e delle iniziative che si organizzano in questo meraviglioso parco. Il sito è abitato anche da locali quali ristoranti di lusso, discoteche, nightclub, centro sportivo, asilo per bambini. Rientriamo in città estremamente entusiaste e decidiamo di ristorarci alla vecchia locanda dei portuali della città!