LA BIGIOTTERIA DI Papital

Scrigni di storie da indossare, ogni nome racconta di bellezza e arte

Papital Gallery è un collettivo artistico di creativi. Ogni fase della realizzazione dei gioielli, dalla progettazione del designer Saeed Aghaeekhereshki e da Shiwa Masoudiane, alla realizzazione artigianale, fino alla commercializzazione è seguita e portata avanti da giovani artisti con formazione accademica ed esperienza professionale nella creazione di gioielli, fotografia, grafica e arti visive. Nella produzione gli artisti sono affiancati da un gruppo di donne della ONG Ghalb-e Sefid Charity del centro di Teheran che grazie a questa collaborazione possono acquisire nuove competenze, integrare il reddito famigliare e lavorare da casa in base alle loro esigenze.
In collaborazione con Dastadast Network, una start-up iraniana che supporta gli artigiani locali nella commercializzazione dei loro prodotti, Papital Gallery organizza corsi di formazione nei quartieri poveri di Teheran con l’obiettivo di sviluppare opportunità di lavoro per chi è in condizioni di disagio, come i progetti a favore di ragazze madri sole.
Papital Gallery si impegna, inoltre, a garantire la sostenibilità dei propri prodotti e un basso impatto ambientale: le piastrelle in ceramica alla base dei loro gioielli sono realizzate senza utilizzare una fornace, e anche per questo risultano più leggere e resistenti della ceramica prodotta con quel metodo di cottura.

Per la collezione AI25 sono state sviluppate diverse linee:

  • La linea Qais, ad esempio, si riferisce a Qays ibn al-Mulawwah (noto nella cultura persiana come Majnun), protagonista di una mitica storia d’amore quella di Layla e Majnun, cantata dal poeta persiano Nizami Ganjavi.
  • La linea Yalda, invece, fa riferimento a una festività molto antica e importante in Iran, la Notte di Yalda (Shab-e Yalda), che si celebra tra il 21 e il 22 dicembre, il solstizio d’inverno. Ha radici zoroastriane e rappresenta la vittoria della luce sull’oscurità, poiché dopo questa notte le giornate iniziano ad allungarsi.
    Il nome Shirin è un simbolo di bellezza e grazia nella poesia persiana, e fa riferimento al poema Khosrow e Shirin,  del poeta persiano Nizami Ganjavi (XII secolo), in cui si racconta la storia d’amore tra Shirin, appunto, una principessa persiana di straordinaria bellezza e intelligenza e Khosrow II, re sasanide di Persia che affronta numerose sfide per conquistarla.
  • Infine la linea Arshia ho un nome importante perché deriva dalla parola persiana “Arsh” che significa “trono” o “regno celeste” e infatti i monili hanno come elemento ricorrente delle forme geometriche a stella, dal profondo significato simbolico.