GIANCARLO SIANI

40 ANNI DALLA MORTE DEL GIOVANE GIORNALISTA

Quarant’anni fa, il 23 settembre del 1985, Giancarlo Siani, giornalista precario di 26 anni, veniva ucciso da dieci colpi di pistola. Corrispondente da Torre Annunziata per Il Mattino, aveva scritto di droga, abusivismo, lavoro. Denunciato le connivenze con la politica e le istituzioni, le dinamiche di un sistema criminale che, in particolare dopo il terremoto del 1980, stava evolvendo sempre di più nella direzione di un sistema di potere economico e imprenditoriale. I suoi articoli non erano mai solo di cronaca, ma diventavano sempre un’analisi lucidissima delle strategie criminali, dei patti indicibili, degli intrecci di interessi. Una fotografia della realtà in cui la denuncia coraggiosa è figlia di quell’amore per la verità e di quella sete di giustizia che non lo hanno mai abbandonato.

Quarant’anni dopo Libera Contro le Mafie e Lavialibera portano in giro per l’Italia la macchina da scrivere di Giancarlo Siani. Tra Campania, Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, una staffetta per ricordare Giancarlo, per parlare di mafie sui nostri territori, per parlare con giornaliste e giornalisti dell’attacco che sta subendo la libertà di stampa. Perché la verità non muore.

In Emilia-Romagna il primo appuntamento è stato a Ravenna il 30 settembre: dalle 16 alle 18 a Terre Audaci, in via Cairoli 6, con  giornaliste e giornalisti per confrontarsi su cosa sta succedendo sul territorio, tra leggi bavaglio, libertà di stampa sotto attacco, difficoltà e importanza di parlare di poteri criminali e mafiosi che sempre più saldamente si legano ai poteri economici, culturali, sociali. 

Interverranno Paolo Siani, fratello di Giancarlo, Elide Giordani, Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna, Paolo Valenti, lavialibera.