CORTILI E CORRIDOI, UN PERCORSO SCOLASTICO SULL’ASSENZA

Assenti, addormentati sui banchi, fuori dall’aula per ore intere: nei corridoi o nei cortili perché in classe per un motivo o per l’altro non ci riescono proprio a stare.
Sono anche loro parte dei cosiddetti NEET, i giovani che non lavorano, non studiano e non cercano occupazione? Il numero di adolescenti in questa situazione è ragguardevole, se è vero – dati ISTAT- che sono il 17% dei ragazzi tra i 14 e i 24% a Ravenna e provincia. In crescita è anche il numero di ragazzi in situazione di inoccupazione che diventa utente del Dipartimento di Salute Mentale.
Con un gruppo di professionisti dell’ASL di Ravenna, pedagogisti, insegnanti e noi del Villaggio Globale abbiamo iniziato a confrontarci su questi dati all’interno di un percorso formativo e partecipativo che si chiama “Giovani generazioni”.
I servizi sociali ed educativi sono chiamati a rispondere alle esigenze di una realtà sociale in continuo cambiamento, a bisogni nuovi, a volte inaspettati, ad una nuova mentalità dei cittadini nei confronti dei servizi stessi. Non è certo facile per le istituzioni riuscire ad essere allo stesso tempo grandi e flessibili per venire incontro alle nuove esigenze della società. Ma è proprio “la sfida” che si è scelto di percorrere e sperimentare nel percorso, e in particolare nel progetto che qui descriviamo, rivolto alla scuola. La finalità del progetto è quindi quella di coinvolgere o ri-coinvolgere i giovani a tornare o ad entrare nei servizi, che tendono ad essere sempre uguali, statici e quindi via via sempre meno adeguati, attraenti e conosciuti/riconosciuti.
Sono quindi più NEET i giovani o è più vecchia e inadeguata la scuola?!Non ci piacciono le generalizzazioni del tipo “i giovani d’oggi” o “la scuola”: lavoriamo su percorsi rivolti ai contesti specifici e che coinvolgono persone! E lavoriamo molto sull’ascolto e l’emersione delle proposte e delle idee, in particolare dei ragazzi!E’ a loro che stiamo iniziando a rivolgere domande sull’argomento, e con loro proviamo a cercare percorsi innovativi e concretamente applicabili per ri-pensare la scuola e i suoi rapporti con i ragazzi che entrano ma sono “assenti”.
 

Il percorso è iniziato alla scuola Olivetti grazie al grande interesse del corpo docenti, che ha partecipato da subito alla nascita dell’idea e del progetto, finanziato da ASL.Nei primi mesi di attività abbiamo coinvolto 24 insegnanti e circa 100 ragazzi delle classi prime, ed è nato un gruppo volontario di 20 studenti che in orario scolastico partecipano ad un laboratorio di discussione, ideazione e sperimentazione didattica, alla ricerca di modalità di lavoro in classe più coinvolgenti.Un gruppo che con grande competenza e partecipazione ha analizzato la questione: le sue cause (dalla noia alla critica nei confronti di alcuni insegnanti…), le conseguenze (ragazzi che disturbano in continuazione, o che passando troppo tempo nei corridoi impediscono che altri possano uscire), ma soprattutto proposte per una scuola più coinvolgente: laboratori, uscite formative e didattiche.
E ancora: autocritiche (ammissione di essere a volte poco corretti con gli adulti) e offerte di prendersi in carico il coinvolgimento dei compagni. Per esempio collaborando di più, studiando insieme, provando a motivare gli amici a “essere più dentro”, nel loro stesso interesse di finire gli anni scolastici e conseguire il diploma.
Un percorso che promette molto bene e che sarà valutato a fine anno scolastico per comprendere se può essere replicato e se le sue modalità possono essere diffuse come buone prassi!
Cortili e Corridoi da Gennaio parte anche alla scuola Carchidio di Faenza, dove coinvolgerà un gruppo di 14 ragazzi. Gli operatori del Villaggio Globale sono Beatrice Cevolani, Sirius Hidri, Eleonora Ricci e Andrea Caccìa.